Canederli tirolesi – Tiroler Knödel

I canederli, o Knödel detto alla trentina, sono un piatto tipico della gastronomia tirolese, in particolar modo delle città di Trento e Bolzano. Questo gustoso piatto è sicuramente uno dei più conosciuti ed apprezzati della cucina trentina.

PROVENIENZA: Tirolo austriaco- Trentino Alto Adige (ITA)
CATEGORIA: Primi piatti

INGREDIENTI (per 4 persone)
6 panini raffermi
1,25 Litri di Latte
2-3 uova
100g di speck
150 g di prosciutto affumicato, carne affumicata o Kaminwurzen (salsicciotti affumicati e seccati dal sapore piccante)
30g di burro
mezza cipolla
prezzemolo
erba cipollina
circa 3 cucchiai (= 60-80g) di farina
brodo di carne o acqua salata

TEMPO:
20 minuti di preparazione + 12 minuti di cottura

PREPARAZIONE:
Tagliare a dadini il pane, bagnarlo nel latte, strizzare, aggiungere le uova e impastare, coprire e lasciar riposare il tutto per mezz’ora. A parte rosolare lo speck tagliato a cubetti e il prosciutto anch’esso sminuzzato (o la carne) e unirli all’impasto aggiungendo poi il soffritto di cipolla, il trito di prezzemolo e di erba cipollina e il sale. Cospargere di farina e mescolare bene il composto che dovrà risultare piuttosto consistente ma non appiccicoso. Con le mani bagnate formare 8-12 canederli grossi e rotondi.
Una volta pronti, i canederli devono bollire piano in acqua leggermente salata o brodo per circa 12 minuti. E’ consigliabile fare una prova con un canederlo per assicurarsi che non si disfi nella cottura. Il canederlo di prova dovrà risultare bello liscio all’esterno e morbido all’interno. Se fosse troppo morbido aggiungere un po’ di farina e aggiustarlo con le mani premendolo un po’ di più. Cuocere quindi i canederli restanti.
I canederli alla tirolese possono essere preparati anche solo con speck, senza prosciutto, carne affumicata e burro, usando il composto descritto sopra e soffriggendo la cipolla nello speck.
I canederli ben fatti vengono a galla al primo bollore. Sono ottimi se mangiati al momento.
Secondo una vecchia usanza, il primo canderlo va mangiato in brodo, il secondo con crauti e cime di rapa, il terzo con carne di maiale o fricassee, il quarto con l’insalata. E chi non è ancora sazio, ricomincia da capo.

Come contorno si accompagna bene anche un’insalata di crescione o di valerianella.

Fonte: montagnaestate.it

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