Decalogo antivalanga, 10 consigli

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L’arco alpino ha la febbre. L’anomala situazione meteorologica che perdura con grandi oscillazioni di temperature da novembre obbliga alla massima attenzione gli appassionati del fuoripista. La criticità maggiore è legata a un manto nevoso che poggia su terreno non gelato: la scarsa aderenza provoca colate, slavine e valanghe. E’ bene seguire alcune regole.
  1. Non avventurarsi da soli.
    Prima di intraprendere qualsiasi gita in alta montagna è bene affidarsi alle guide alpine.
  2. Seguire il bollettino meteo e valanghe con il quale vengono indicate le aree a rischio e l’indice di pericolo di distacco spontaneo o provocato di masse nevose.
  3. Evitare le zone sottovento e i canali che sono le vie naturali dove si scarica la neve in eccesso.
  4. Attenzione alle aree più innevate che proprio in questo periodo di scarsità di innevamento sono le più pericolose perché di solito indicano un accumulo dovuto all’azione del vento. La neve trasportata dal vento è quella più soggetta a improvvisi crolli, anche spontanei.
  5. Evitare i pendii dove è evidente lo sbalzo termico per la presenza di superfici molto più esposte all’azione solare.
  6. Scegliere itinerari che consentano le discese prima che i raggi solari scaldino la superficie nevosa.
  7. Attenzione particolare per le rocce affioranti che accumulano calore e possono provocare nelle vicinanze colate che provocano slavine o valanghe. Non scegliete zone che non conoscete.
  8. Se si è in gruppo scendere uno alla volta per evitare di caricare in modo pericoloso le zone più a rischio del pendio. E’ comunque buona norma non affrontare mai gite in gruppi numerosi.
  9. Per chi è in pista e vuole affrontare una discesa in neve fresca, attenzione al fondo che può nascondere insidie quali sassi o rocce. Il terreno non gelato aumenta il rischio.
  10. Mettete nel vostro zaino l’Arva, una pala e la sonda per la ricerca sotto la neve. Ricordatevi che questi sono attrezzi che possono salvare la vostra vita e quella degli altri, ma non per questo dovete prendere dei rischi.

Fonte: lastampa.it – Autore: Enrico Martinet



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