Dolomiti Bellunesi: un parco patrimonio dell’umanità

IL TERRITORIO
“Non c’è alcun paesaggio al mondo che muti in modo così sorprendente come quello dolomitico”: così scrivevano, nel 1864, gli inglesi Gilbert e Churchill, tra i primi “esploratori” delle Dolomiti.
Oggi questi paesaggi, inseriti nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, sono noti a tutti, ma c’è un’area affascinante e selvaggia che riserva ancora le stesse sorprese ed emozioni provate dai primi viaggiatori ottocenteschi: è il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
31.000 ettari di natura selvaggia a meno di 100 chilometri da Venezia, un mondo incantato di rocce e boschi, altopiani solari e profondi oscuri canyon, acque impetuose e aride pietraie, in una sequenza di ambienti compresa tra i 400 e gli oltre 2.500 metri di quota, che ospitano una flora ed una fauna ricchissime.

LA STORIA
I territori del Parco, oggi quasi completamente dominati dalla natura, sono stati frequentati per millenni e conservano preziose testimonianze dell’antica presenza umana. Tra queste ricordiamo molti siti archeologici preistorici; il centro minerario di Valle Imperina: un gioiello di archeologia industriale con una storia di oltre mezzo millennio, che fornì per secoli, alla Repubblica di Venezia, il rame di cui aveva bisogno per la zecca, l’arsenale e le coperture di chiese e palazzi; la Certosa di Vedana; le chiesette della fascia pedemontana, luoghi di culto e devozione popolare delle comunità locali; gli ospizi medievali della Val Cordevole; le strade e le opere militari; le malghe utilizzate per l’alpeggio estivo, oggi restaurate dal Parco e dotate di moderni caseifici; tutti i segni ‘’minori’’ dell’antico vivere dell’uomo in montagna: dalle calchere (fornaci per la produzione della calce), ai recinti pastorali costruiti con muri a secco, vecchi di secoli.

LA GEOLOGIA
Il Parco è inserito, dal 2009, nel bene Dolomiti Unesco, in virtù della bellezza unica dei suoi paesaggi e della rilevanza scientifica della sua storia geomorfologica. Una storia lunga oltre 250 milioni di anni, iniziata in mari tropicali nei quali i coralli costruivano quelle che oggi sono poderose pareti di Dolomia; proseguita in mari profondi, dove si sono depositati i sedimenti che hanno generato le rocce più “giovani” del Parco. A partire da circa 65 milioni di anni fa gli enormi strati di sedimenti depositati sul fondo marino hanno iniziato ad essere sollevati. Dopo l’emersione (circa 1,5 milioni di anni fa) la lenta azione di acque e ghiacciai ha scolpito nelle rocce i paesaggi unici al mondo che oggi ammiriamo.
Anche le viscere di queste montagne ospitano ambienti straordinari. Il complesso carsico dei Piani Eterni, nel cuore del Parco, è il più vasto delle Dolomiti e uno dei più estesi e profondi d’Italia, con più di 35 chilometri di gallerie esplorate e oltre un chilometro di profondità.

LA FLORA
Una dei principali motivi dell’istituzione del Parco è la straordinaria ricchezza della sua flora, che trova spiegazione nella sua articolata orografia, con forti salti di quota in spazi ristretti; nelle dinamiche dei periodi dominati dalle glaciazioni; nella sua posizione geografica, grazie alla quale le Dolomiti Bellunesi ospitano sia specie termofile meridionali, sia specie di provenienza orientale o centro europea; nelle tradizionali attività agrosilvopastorali, che hanno favorito la creazione di habitat seminaturali tipici di pascoli e praterie alpine che ospitano una ricchissima flora.
Nel Parco e nelle aree limitrofe vivono ben 1700 specie diverse: oltre un quarto della flora italiana. Questo patrimonio include specie endemiche, rare e di elevato valore fitogeografico come la Campanula morettiana (simbolo dell’area protetta). Quattro specie sono state qui descritte dalla scienza per la prima volta: Thlaspi minimum, Minuartia graminifolia, Rhizobotrya alpina e Alchemilla lasenii.
Tra le mete imperdibili per gli appassionati di botanica ci sono: le fioriture della Busa delle Vette; le stazioni di Pinguicula poldinii in Val di Lamen; la foresta di abete bianco e faggio di Cajada; i boschi di aceri, frassini e tigli della Val Costa dei Nass; i boschi misti di abete bianco e latifoglie nobili della Val del Grisol, unici in Europa.

LA FAUNA
Il Parco occupa solo un millesimo della superficie dell’Italia, ma ospita la metà delle specie di uccelli nidificanti nel nostro Paese, un terzo delle specie di Pipistrelli, il 40% delle farfalle diurne. Qui vivono tutti i rappresentanti della fauna alpina (con l’unica eccezione dello stambecco). Visitando il Parco potrete osservare camosci, cervi e caprioli; volpi e marmotte; lepri e scoiattoli. Tra i carnivori sono segnalati nel Parco orso, lince, lupo e, dal 2014, anche il gatto selvatico. Gli appassionati di birdwatching potranno osservare aquile reali (presenti con 10 coppie nidificanti) e falchi pellegrini, galli cedroni e fagiani di monte, pernici bianche e picchi neri; ascoltare i rapaci notturni nel silenzio dell’oscurità, il raro Re di quaglie nascosto tra i fili d’erba di vaste praterie o osservare lo smergo maggiore nel lago del Mis.
L’erpetofauna comprende 12 specie di Anfibi e 13 di Rettili tra cui salamandra nera, rospo smeraldino, lucertola di Horvath, vipera dal corno. La fauna invertebrata include molte specie endemiche esclusive, assieme a elementi oggi in forte rarefazione, come la Rosalia alpina: uno splendido coleottero nero e azzurro che vive nei vecchi boschi di faggio.

COME ARRIVARE
Il Parco è in Veneto, nella parte meridionale della provincia di Belluno, a meno di cento chilometri da Venezia.
Le principali città d’ingresso al parco sono Belluno e Feltre, entrambe servite da linee ferroviarie (provenienti da Treviso, Padova e Venezia).
Belluno è raggiungibile con l’autostrada A27; la Statale 51, le Regionali 50 e 203; Feltre con le Strade Regionali 50 e 348.
Le uniche arterie stradali che attraversano il Parco sono: la Provinciale n. 2 della Valle del Mis e la Regionale Agordina n. 203.

Fonte: Fonte: Ufficio Promozione Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Foto1: Val Balanzola ©credits Enrico Vettorazzo
Foto2: Campanula Morettiana ©credits Gianni Poloniato
Foto3: Col di Luna delle Cavalade ©credits Enrico Vettorazzo

Per informazioni:
Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Piazzale Zancanaro, 1 – 32032 Feltre (BL)
Tel. +39 0439 3328 – Fax +39 0439 332999
E-mail: info@dolomitipark.it
Web: www.dolomitipark.it



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