Lo stambecco dell’Adamello: vent’anni dopo il ritorno nel parco

Primo bilancio vent’anni dopo il ritorno della specie nel parco.

Mappata per la prima volta la distribuzione e la consistenza della neo-popolazione adamellina

170: è il numero degli esemplari di Stambecco che costituiscono la popolazione invernale ospitata nel Parco dell’Adamello. Questo il primo bilancio a venti anni dal ritorno della specie nell’area protetta lombarda reso possibile grazie all’impegno di oltre 60 rilevatori volontari, 30 mesi di lavoro, 5 sessioni di censimento, 10 incontri formativi e informativi, interviste ai turisti, collaborazioni con i conduttori delle malghe e dei rifugi.

Il lavoro rientra nell’iniziativa promossa dall’Associazione Uomo e Territorio Pro Natura, presentata in occasione della chiusura del ventennale del ritorno della specie nel Parco – frutto di un ambizioso programma di reintroduzione avviato nel 1995 dall’Ente di gestione, con importanti obiettivi di carattere naturalistico ma anche culturale, economico, identitario e dunque sociale.

Oggi il Parco Adamello conta una popolazione invernale di Stambecco delle Alpi di meno di 200 animali, circa 170 individui, distribuiti in due nuclei: uno più corposo nel settore centrale, a cavallo tra la Val Malga e le Valli di Saviore (Salarno e Adamè), ed uno decisamente più ridotto sul Pizzo Badile camuno.

Prima che nella seconda metà del 2013 l’Associazione Uomo e Territorio Pro Natura avviasse il Progetto Stambecco Adamello non erano stati fatti censimenti mirati e dunque non si conosceva lo stato dell’arte del programma di rilascio che mirava nel tempo a ricostruire una popolazione coerente con le potenzialità definite per il territorio adamellino in circa 1400 animali.

Il rilevamento degli animali ha previsto punti di osservazione e transetti, dapprima in tutte le valli del Parco ed in seguito solo nelle aree vocate. Qui due conteggi annuali in occasione delle concentrazioni invernali legati alla stagione riproduttiva hanno permesso per la prima volta di mappare la distribuzione e la consistenza della neo-popolazione adamellina.

TRA LE MINACCE BRACCONAGGIO E CAMBIAMENTI CLIMATICI
Il numero di animali è ancora molto modesto rispetto alle aspettative e le ragioni possono essere diverse: il bracconaggio sembra essere il principale fattore limitante, sebbene non ci siano riscontri oggettivi recenti. Le notevoli distanze di sicurezza alle quali si tengono gli animali – insolite per la specie dove viene rispettata – lasciano però supporre che i fenomeni di prelievo illegale riscontrati nelle prime fasi successive ai rilasci siano proseguiti nel tempo. Il progressivo indebolimento dei corpi di vigilanza (CFS e Polizia Provinciale) voluto dal governo certamente non migliorerà una situazione che sembra già fuori controllo.
Altre minacce sono costituite dalla locale competizione con erbivori domestici (spesso abbandonati in montagna e dunque pericolosi nel caso di capre domestiche anche per l’ibridazione), i cambiamenti climatici (con uno sfasamento tra il periodo di nascita dei capretti e il i mutati calendari floristici) e la modesta variabilità genetica dei fondatori, essendo in generale tutti gli stambecchi presenti sulle Alpi la discendenza di meno di 100 animali sopravvissuti nel territorio dell’attuale Parco Nazionale del Gran Paradiso all’inizio dell’Ottocento.

IL PROGETTO STAMBECCO ADAMELLO
Cosa prevede il Progetto Stambecco Adamello:

  • il costante monitoraggio della neo-popolazione nonché la formazione permanente del gruppo di ricerca (volontario)
  • la rimozione delle capre abbandonate in quota
  • il coinvolgimento delle comunità locali nella raccolta di informazioni e nella tutela della specie
  • l’attivazione di interventi di rinforzo (ripopolamento) della popolazione presente nel Parco
  • la diffusione di corrette informazioni sulla specie, rivolte alle comunità locali, ai turisti/escursionisti ed alle scuole
  • la promozione di economie locali sostenibili coerenti con la conservazione dello stambecco

COSA PUOI FARE TU
Sostenere il Progetto Stambecco Adamello è semplice. È infatti possibile:

  • versare una donazione o aderire alla campagna di adozione dedicata allo Stambecco
  • segnalare le proprie osservazioni di Stambecco effettuate nel Parco dell’Adamello, compilando la cartolina che abbiamo diffuso nei rifugi dell’area protetta oppure mandando una e-mail con le informazioni dell’avvistamento
  • prendere parte ai corsi di formazione organizzati nell’ambito del Progetto Stambecco Adamello e ai censimenti della specie nel Parco
  • coinvolgere amici e parenti – anche attraverso i social network – nelle azioni sopra indicate a sostegno del progetto
  • segnalare eventuali atti di bracconaggio o il ritrovamento di carcasse (o parti di esse).

Un doveroso ringraziamento è rivolto alle decine di volontari mobilitati in questi anni per il monitoraggio e la tutela dello Stambecco nel Parco dell’Adamello: senza di loro nessun approfondimento sulla specie sarebbe stato possibile.

Per informazioni:
Alessia Chiappini 392.92.76.538 – a.chiappini@uomoeterritoriopronatura.it
www.uomoeterritoriopronatura.it
www.nelleterredellorso.it
www.centrofaunisticoadamello.it

Fonte: Associazione Uomo e Territorio PRONATURA | Foto: ©Fotografia di Mauro Speziari



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