Rifugio Chianova

Il Rifugio Chianova è situato tra le case di Foppaccia a 1045 m., frazione di Verceia, sul versante sinistro idrografico della Valle dei Ratti, con bella vista panoramica sul sottostante Lago di Mezzola e sulla piana di Chiavenna. Sulla destra si distinguono nettamente, a mezza costa, i borghi di Codera e Frasnedo, sormontati dalle montagne delle rispettive vallate, tra le quali spicca il Sasso Manduino (m. 2888). Dietro al rifugio si elevano i Monti Bassetta (m. 1746) e Culmine (m. 1818).

Gruppo Montuoso: Valchiavenna (Italia)
Valle: Val dei Ratti



DIFFICOLTÀ

E

Itinerario Escursionistico
Itinerario che si svolge su terreni di ogni genere, oppure su evidenti tracce su terreno vario (pascoli, pietraie, detriti), di solito con segnalazioni. Possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppa a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Può avere singoli passaggi, o tratti brevi su roccia, non esposti, non faticosi ne impegnativi, grazie alla presenza di attrezzature (cavi, scalette, pioli) che però non richiedono l’uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, ecc). Richiede un certo senso d’orientamento, una certa conoscenza ed e esperienza di ambiente alpino, allenamento alla camminata, calzature ed equipaggiamento adeguati.

ALTRE INFORMAZIONI

Località di partenza: Predello
Quota di partenza:  520 m  |  Dislivello: 525 m  |  Tempo di percorrenza: 1 ora e 30 minuti
Periodo di Apertura: Apertura su richiesta
Posti letto: 12 posti
Gestione:  Bruno Benaglio
Tel. +39 0343 44342

COME SI RAGGIUNGE


Con la statale 36 dello Spluga arriviamo fino a Verceia.
Superata la galleria che precede il paese, al km 102.2, prendiamo sulla destra la strada che conduce alla chiesa di S. Fedele e prosegue verso il cimitero dopo il quale, giriamo a destra e iniziamo a salire.

Prima di arrivare all’inizio del tratto sterrato troviamo sulla destra dapprima una fontana e poi una rientranza dove c’è spazio per parcheggiare tre autovetture (m. 655).
Poco dopo c’è un tornante destrorso all’esterno del quale è possibile lasciare altre due macchine.
Poi la strada diventa sterrata e da questo punto il transito non è più consentito (m. 670).

Lasciata la macchina ci incamminiamo lungo la sterrata che sale con poca pendenza attorniata da castagni, faggi e betulle. Alcune canaline per lo scolo dell’acqua la attraversano.
Sulla sinistra vediamo una colonnina antincendio e alcune case tra gli alberi.
Percorriamo un ampio tornante sinistrorso, all’inizio del quale sulla destra c’è un terreno recintato dove pascolano alcune mucche, e passiamo sotto i cavi dell’alta tensione (m. 720).
Presso una curva a destra, notiamo una strada che prosegue diritto e conduce verso alcuni ruderi di fronte ai quali ci sono una madonnina degli alpini e una fontana (m. 750).
Più avanti superiamo un tornante sinistrorso all’esterno del quale ci sono un muro a secco e i massi di una vecchia frana (m. 765).
Troviamo poi altri massi franati alla destra della strada.

Poco prima di arrivare ad un tornante destrorso, un sentiero sale a destra. Su di un masso, una freccia bianca e una scritta indicano Foppaccia (m. 790).
Lasciamo pertanto la strada e prendiamo il sentiero. D’ora in avanti seguiremo dei segnavia bianco-rossi e dei bolli rotondi bianchi oppure rossi.
Un cavo di teleferica parte alla destra e sale verso l’alto.
Un cartello appeso ad un albero recita “alla Località Foppaccia per il sentiero della Motta”.
Iniziamo a salire in modo abbastanza ripido con alcuni zig-zag.

Poi la pendenza diminuisce un poco e arriviamo ad un bivio (m. 830) dove altri cartelli indicano a sinistra quasi in piano la prosecuzione verso Foppaccia e a destra in salita verso Motta.
Andiamo a sinistra e tra gli alberi riusciamo a intravedere il sottostante Lago di Mezzola.
Dopo un tratto in salita, proseguiamo quasi in piano. In basso a sinistra vediamo ancora la sterrata.
Proseguiamo con poca pendenza e torniamo a vedere il lago (m. 865).
Ignoriamo una traccia che sale a destra e, seguendo un bollo bianco, continuiamo diritto, quasi in piano.
Dopo due passi in discesa, riprendiamo a salire e poi proseguiamo quasi in piano. Più in basso vediamo la sterrata compiere un tornante destrorso.
Dopo altri due passi in discesa, assecondiamo una curva della montagna piegando a sinistra e riprendiamo a salire (m. 880).
Poco dopo ad un bivio ignoriamo il sentiero che a sinistra scende alla sterrata e andiamo a destra tornando a salire zigzagando in modo abbastanza ripido. Di tanto in tanto alcuni rudimentali gradini agevolano il cammino.
Un breve tratto in leggera salita spezza l’ascesa ma subito riprendiamo a salire (m. 905).
Percorriamo un tornante sinistrorso poi la pendenza diminuisce un poco. Alla sinistra vediamo i pali che fanno da sostegno alla teleferica il cui cavo passa sopra al sentiero. Sotto un masso vediamo un quadretto raffigurante una madonna (m. 940).
Percorriamo alcuni passi in piano e passiamo sotto i cavi dell’alta tensione. In questo punto l’assenza di alberi consente un’ampia vista sul lago.
Dopo una breve salita, proseguiamo quasi in piano.

Risalendo dei gradini di pietra, sbuchiamo sulla sterrata (m. 975).
La attraversiamo e riprendiamo a salire con altri gradini. In alto a destra cominciamo a vedere parte del campanile della chiesa di S. Anna.
Percorriamo pochi passi in piano ignorando un piccolo sentiero che scende a sinistra.
Dopo una curva a destra, saliamo in modo abbastanza ripido e passiamo sotto un cavo.
Superata un’altra curva, la pendenza aumenta ancora.
Giunti in cima alla salita, sulla destra vediamo anche la chiesa (m. 1010).
Poco dopo raggiungiamo un altro sentiero, di fronte a una recinzione. Alla sinistra c’è una piccola croce. Andiamo a destra.
Con un ultimo tratto gradinato raggiungiamo la chiesa dedicata a S. Anna (m. 1025) davanti alla quale ci sono delle panche in pietra. Alla destra c’è il campanile staccato dal resto della costruzione. E’ un bel punto panoramico sulla vallata e sui monti circostanti.
Pieghiamo poi a sinistra e, con una stradina inerbita e rinforzata da un bordo di cemento alla sinistra, ci avviamo verso le case. Alla destra c’è una bacheca con una cartina della zona e alcuni avvisi.
Il rifugio si trova nel centro dell’abitato, sulla destra, riconoscibile dalla bandiera e da una fontana con vasca collocata davanti all’ingresso.
Fonte: diska.it

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