Ex-Rifugio Guglielmina

Il rifugio Guglielmina, posto a 2909 metri slm in posizione panoramica sul colle che separa la Valsesia dalla valle di Gressoney, a quel tempo chiamato Ricovero al Col D’Olen, fu inaugurato il 21 agosto 1878. Il 22 dicembre 2011 è stato devastato da un incendio di grandi dimensioni che ha causato anche il crollo di una parte della struttura dell’edificio. I proprietari hanno reso noto che non verrà ricostruito. Si può raggiungere ciò che resta del rifugio prendendo le funivie che portano al Passo dei Salati e da lì arrivarci in 10 minuti di cammino.

Gruppo Montuoso: Monte Rosa (Italia)
Valle: Valle del Lys – Valsesia

DIFFICOLTÀ

E

Itinerario Escursionistico
Itinerario che si svolge su terreni di ogni genere, oppure su evidenti tracce su terreno vario (pascoli, pietraie, detriti), di solito con segnalazioni. Possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppa a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Può avere singoli passaggi, o tratti brevi su roccia, non esposti, non faticosi ne impegnativi, grazie alla presenza di attrezzature (cavi, scalette, pioli) che però non richiedono l’uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, ecc). Richiede un certo senso d’orientamento, una certa conoscenza ed e esperienza di ambiente alpino, allenamento alla camminata, calzature ed equipaggiamento adeguati.

ALTRE INFORMAZIONI
Località di partenza: Alagna Valsesia – Stazione arrivo funivia Funifor al Passo dei Salati.
Quota di partenza:  2971 m  |  Dislivello: 100 m in discesa |  Tempo di percorrenza: 15 minuti
Periodo di Apertura: CHIUSO DEFINITIVAMENTE
Posti letto: n.d.
Gestione:  n.d.
Tel. n.d.

NOTA IMPORTANTE:
Il rifugio è stato distrutto dall’incendio il 23 Dicembre 2011 perciò è chiuso.



COME SI RAGGIUNGE


Da Alagna Valsesia possiamo salire a piedi seguendo il sentiero, oppure salire fino al Passo dei Salati prendendo gli impianti, la telecabina (primo tratto) fino a Pianalunga e poi la nuova funivia Funifor. Da qui raggiungiamo, con pochi metri di cammino, il Passo dei Salati e la stazione di arrivo degli impianti provenienti da Gressoney. Alla statua dello stambecco scendiamo a sinistra per pochi minuti e, oltrepassato l’Istituto Mosso (in fase di ristrutturazione), seguiamo la strada sterrata che si estende sul lato sinistro del Corno del Camoscio ed in breve arriviamo al Rifugio Guglielmina.
A piedi, invece, saliamo da Alagna fino a Pianalunga. Da qui proseguiamo alla sinistra della stazione di arrivo della telecabina e seguendo il sentiero, interrotto in alcuni punti dalla “spianata” della pista di sci, saliamo lungo il Vallone d’Olen. Sul lato destro ritroviamo il sentiero vero e proprio. Spesso abbiamo a vista il rifugio, esattamente sopra di noi, visibile anche grazie alla bandiera italiana posizionata nell’angolo della terrazza panoramica. Arrivati ad un bivio, la segnaletica ci indica la destra e proseguiamo. Al bivio successivo ci viene indicato il percorso di sinistra per il Rifugio Guglielmina e quello di destra per il Rifugio Città di Vigevano. Ricordiamo comunque che i due rifugi si trovano a pochi metri di distanza l’uno dall’altro.
Seguiamo a sinistra il sentiero che con il suo ultimo tratto ci permette di arrivare proprio sotto al Rifugio Guglielmina.

Da Gressoney, località Staffal, lasciamo l’ampio parcheggio che troviamo sulla sinistra della strada (quello prima di attraversare il ponte per raggiungere il parcheggio degli impianti) e tornando sulla statale verso valle per poche decine di metri, prendiamo a sinistra una strada che sale tra alcune abitazioni. Diventa ben presto in terra battuta e saliamo fino a che, in una curva, si stacca sulla destra una larga mulattiera che costeggia il torrente sul suo lato sinistro. La seguiamo fino a che un ponticello ci porta sul lato destro del corso d’acqua e da qui seguiamo il sentiero con i ben visibili segnavia. Procediamo in un bosco, poi in una radura erbosa che ci porta a un punto molto ripido del nostro percorso. Qui il sentiero, misto di terra e sassi, sale velocemente ad una baita diroccata; passiamo sulla sua destra e continuiamo. Terminato questo tratto molto ripido, la pendenza si attenua, ora camminiamo su terreno erboso e in breve vediamo l’Alpe Gabiet e la stazione intermedia della cabinovia. Sul suo lato sinistro sale, con la stessa traiettoria del secondo tratto di cabinovia, una larga mulattiera. Percorrendola, con curve e tornanti, arriviamo in vista del Passo dei Salati e quindi della stazione d’arrivo degli impianti. Guardando a monte con riferimento il Passo dei Salati, a destra vediamo il Corno del Camoscio e alla sua destra il Col d’Olen. Qui possiamo seguire la mulattiera a sinistra verso il Passo dei Salati, oppure il sentiero che si stacca a destra e raggiunge il Col d’Olen. Nel primo caso, giunti al Passo dei Salati, scendiamo leggermente a destra, passiamo dall’Istituto Mosso (in fase di ristrutturazione), costeggiamo il Corno del Camoscio sul versante valsesiano e arriviamo al Rifugio Guglielmina. Nel secondo caso, invece, giunti al Col d’Olen, scendiamo leggermente a sinistra ed in pochi minuti arriviamo al Rifugio Guglielmina.

Da Gressoney, località Staffal, possiamo anche scegliere una variante più comoda (larga strada in terra battuta) anche se molto ripida. Lasciamo l’ampio parcheggio che troviamo sulla sinistra della strada (quello prima di attraversare il ponte per raggiungere il parcheggio degli impianti) e tornando sulla statale verso valle per alcune decine di metri fino ad una curva, prendiamo a sinistra una strada che in breve diventa sterrata. La percorriamo in un bosco fino a che si dirada e ci troviamo in mezzo ai prati in vista di un piccolo gruppo di abitazioni. Poco prima di raggiungerle, sulla nostra sinistra in prossimità di una sbarra, un cartello ci indica la direzione Gabiet. Qui la strada è molto ripida ma poi, grazie a tante curve, diventa meno faticosa. Finalmente arriviamo al punto in cui questa strada diventa quasi piana: ancora poco e vediamo l’Alpe Gabiet e la stazione intermedia della cabinovia. Da qui seguiamo il percorso come sopra già descritto.

Da Gressoney, località Staffal, possiamo anche prendere il primo tratto di cabinovia per l’Alpe Gabiet ed il secondo per il Passo dei Salati. Lasciamo alle nostre spalle la stazione d’arrivo e scendiamo leggermente a destra, passiamo dall’Istituto Mosso (in fase di ristrutturazione), costeggiamo il Corno del Camoscio sul versante valsesiano e arriviamo al Rifugio Guglielmina.

Fonte: monterosa4000.it

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