Rifugio Ventina

Sorge a 1975 m. poco oltre il rifugio Gerli-Porro, sul margine sinistro dell’Alpe Ventina. Il rifugio è inoltre una base ideale per varie passeggiate ed escursioni o per ascensioni sulle cime del gruppo del Monte Disgrazia.

Gruppo Montuoso: Bernina – Disgrazia (Italia)
Valle: Valmalenco

DETTAGLI ITINERARIO

E – Itinerario escursionistico

Località di partenza: Chiareggio
Quota di partenza:  1612 m  |  Dislivello: 363 m  
Tempo di percorrenza: 1 ora e 15 minuti
Periodo di Apertura: Giugno/Settembre. In Aprile, Maggio e Ottobre solo nei weekend
Posti letto: 46 posti
Gestione:  Diego Lenatti
Tel. +39 0342 451458 | 0342 1890232 (in caso di malfunzionamento del primo recapito)
Itinerario Sintetico: 1. Chiareggio (m 1612) | 2. Rifugio Gerli Porro (m 1965) | 3. Rifugio Ventina (m 1975)

DESCRIZIONE DEL PERCORSO

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I rifugi Porro-Gerli e Ventina si raggiungono facilmente dalla località di Chiareggio, nel comune di Chiesa Valmalenco, utilizzando una comoda mulattiera. La pista parte sulla sinistra della piccola chiesetta dedicata a Sant’Anna, nel centro della frazione. Ci si abbassa al torrente Mallero e lo si supera con un ampio ponte di legno. Al bivio si prende a destra e si prosegue in direzione SO lungo l’ampio tracciato. E’ un sentiero percorribile anche in mountainbike fino a u n centinaio di metri dai rifugi, dove si fa più verticale e il fondo diventa dissestato.

Alpe Ventina con segnaletica
Alpe Ventina con la segnaletica

Si viene costantemente accompagnati sulla destra, lungo la salita, dal torrente che man mano che si guadagna quota si abbassa sempre più. Si è immersi in un profumatissimo bosco di abeti e larici, interrotto qua e là da piccole vallettine che nel periodo invernale fanno da scivolo ad ingenti quantità di neve proveniente dai pendii sovrastanti.
Dopo circa un’ora la mulattiera si ferma e lascia il passo ad un sentiero sassoso e un po’ impervio. Si è già in vista del caratteristico tetto rosso del rifugio Porro-Gerli (1965 metri) che si raggiunge entro 15 minuti. Di proprietà del CAI, è aperto da metà giugno a metà settembre e nei week end di aprile e maggio.

Siamo all’inizio dell’ampio pianoro dell’Alpe Ventina, racchiuso a sinistra dalle cime del Duca, Rachele, Sassersa, Giumellini e Cassandra, di fronte dall’imponente mole del Monte Disgrazia, mentre a sinistra completano il semicerchio la Punta Kennedy e il Pizzo Ventina. Inoltrandosi nel pascolo si perviene facilmente anche al Rifugio Ventina (1975 metri), struttura di proprietà privata che dispone di 46 posti letto e garantisce l’apertura nei medesimi periodi della sopra descritta capanna. Questi rifugi possono essere utilizzati come punto di arrivo di una tranquilla passeggiata oppure come base di appoggio per la salita alle innumerevoli cime circostanti.

Veduta panoramica dell'alpe Ventina con il rifugio
Veduta panoramica dell’alpe Ventina con il rifugio

Un’interessante escursione, utilizzando il sentiero glaciologico Vittorio Sella, permette di ammirare da vicino le imponenti morene della vedretta del Ventina e di conoscere le varie fasi di arretramento del ghiacciaio dal 1895 ai giorni nostri, attraverso delle targhe posizionate lungo i vari gradini del disastroso scioglimento del ghiacciaio.
La via del rientro avviene per la medesima strada utilizzata per la salita oppure si può prendere una variante che permette di cogliere un piacevole scorcio della Val Sissone. Ridisceso il sentiero fino al secondo tornante, si incontra un bivio: ci si immette a sinistra dove è collocato il cartello indicatore per l’Alpe Forbicina. Ci si abbassa rapidamente nel bosco fino a raggiungere un ponticello sul torrente Ventina e si prosegue in direzione N puntando al torrente Sissone che si attraversa facilmente grazie ad un altro ponte in legno. In breve si accede alle baite di Forbicina (1640 metri, 1:00 ora): da qui inizia la vallata, vero regno della mineralogia.

Ghiacciaio Ventina
Ghiacciaio Ventina

Andando a sinistra si può salire al rifugio Del Grande-Camerini, prendendo a destra si va in direzione di Chiareggio, con la possibilità di sostare al rifugio Tartaglione, nascosto nella pineta, a pochi minuti di cammino. La chiesetta del centro abitato si raggiunge in trenta minuti con una passeggiata che si sviluppa in un vasto pianoro disseminato di conifere e rallegrato da pianticelle di mirtilli e fragole.
Fonte: waltellina.com | Autore: Luciano Bruseghini

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