Il Cervino, lo “scoglio d’Europa”, la montagna più affascinante delle Alpi. Chi l’ha battezzato, e quando? Oggi, molti sono convinti che il suo nome derivi dal termine “cervo”, ma se domandate alle persone del posto, vi diranno che cervi, da quelle parti, non se ne sono mai visti. E vi racconteranno un’altra, fantastica storia.
Molti e molti anni fa, il Cervino aveva un altro nome. Si chiamava “Becca”, o almeno così lo chiamavano tutti i valligiani.
Una volta, nella frazione di Clou, poco distante da Maën, centocinquanta metri sotto Valtornenza, viveva una cantiniera chiamata Caterina.
Caterina teneva un’osteria, dove i coscritti – che a quei tempi stavano sotto le armi la bellezza di otto anni – andavano a dissetarsi e, qualche volta, ad affogare i dispiaceri nel vino.
Pare, però, che Caterina avesse la pessima e riprovevolissima abitudine di mescolare l’acqua al vino. I coscritti spesso non se ne accorgevano, soprattutto dopo che superavano il quarto bicchiere. Lei, quindi, perseverava nella sua piccola truffa.
Una notte, un contadino che era stato sotto le armi tornò al paese con alcuni compagni. Arrivati alla cantina di Caterina, bussarono forte, per farsi aprire e trovare un po’ di ristoro con del buon vino.
Era scoccata da poco la mezzanotte. Nessuno rispose.
“Caterina, Caterina, sono io – gridò forte il soldato -. Aprimi, sono qui con i miei amici, vogliamo bere un po’ di vino! Caterina, apri, apri!”
Il contadino improvvisamente udì provenire dall’interno una voce cavernosa e spaventevole. La voce disse: “Caterina non è più qui! È sulla Becca, che cerne l’acqua dal vino”!
Caterina, povera sciagurata, era morta. E per penitenza era stata condannata a cernere (cioè dividere) l’acqua dal vino per tutta l’eternità.
Il gruppetto di avventori se ne dovette tornare a casa a bocca asciutta. E da quel giorno la Becca non si chiamò più Becca, ma, da “cerne vino”… Cervino.
Fonte: troppofunghi.com – Leggenda tratta da “Leggende del Cervino” di Mary Ribaldi Chiesa