Rifugio La Locanda di Codera

La Locanda di Codera si trova all’inizio dell’omonimo abitato, a 825 m di altitudine, nella piazza della chiesa, vi si può salire in qualsiasi stagione dell’anno arrivando a piedi da Novate Mezzola (So) o da Verceia percorrendo il tracciolino a piedi o in mountain bike

Gruppo Montuoso: Masino – Bregaglia (Italia)
Valle: Val Codera



DIFFICOLTÀ

E

Itinerario Escursionistico 
Itinerario che si svolge su terreni di ogni genere, oppure su evidenti tracce su terreno vario (pascoli, pietraie, detriti), di solito con segnalazioni. Possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppa a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Può avere singoli passaggi, o tratti brevi su roccia, non esposti, non faticosi ne impegnativi, grazie alla presenza di attrezzature (cavi, scalette, pioli) che però non richiedono l’uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, ecc). Richiede un certo senso d’orientamento, una certa conoscenza ed e esperienza di ambiente alpino, allenamento alla camminata, calzature ed equipaggiamento adeguati.

ALTRE INFORMAZIONI
Località di partenza: Frazione di Mezzolpiano
Quota di partenza:  316 m  |  Dislivello: 500 m  |  Tempo di percorrenza: 1 ora e 30 minuti
Periodo di Apertura: Tutto l’anno
Posti letto: 40 posti
Gestione:  Associazione Amici della Val Codera ONLUS
Tel. +39 0343 62037

COME SI RAGGIUNGE


Guardando da Novate Mezzola lo stretto intaglio che delimita l’inizio della Val Codera sembra impossibile che nella sua estensione superiore ci possano essere degli alpeggi, alcuni abitati anche tutto l’anno. Invece questa bella vallata alpina contrappone all’aspro imbocco, uno sviluppo pianeggiante con ampi pascoli e una corona finale di bellissime vette granitiche. Si tratta anche del tratto iniziale del famoso sentiero Roma che prosegue poi in Val Masino. L’accesso avviene dalla frazione di Mezzoalpiano (316 metri) situata nella parte alta del piccolo paese della Val Chiavenna, nei pressi di un ampio parcheggio. Il sentiero sale sulla destra idrografica molto rapidamente, grazie all’aiuto di numerosi tornanti e centinaia di gradini in pietra. Si è immersi in un ambiente singolare di vegetazione mediterranea, dovuto al fatto di essere esposto a sud ed essere al riparo dalle gelide correnti invernali da nord. Man mano che si guadagna quota compare verso meridione il lago di Novate dominato dal Monte Legnone che fa la guardia all’imbocco della Valtellina. La traccia non presenta particolari difficoltà, bisogna solamente prestare attenzione a dei brevi tratti un po’ esposti, protetti comunque da solidi ripari. La pista si fa meno dura quando raggiunge Avedee (790 metri 1:00 ora), primo nucleo abitato della vallata, molto caratteristico con le sue costruzioni tutte in pietra su cui spicca la piccola chiesetta a lato del sentiero. Ora il percorso si abbassa e si sviluppa anche all’interno di alcuni tunnel artificiali che lo proteggono dalle pietre e dalle slavine che cadono dai ripidi costoni superiori.
In lontananza, in mezzo al bosco di castagni, si intravede il paese di Codera, posto a 825 metri, che si raggiunge dopo un breve tragitto (ore 1:20). E’ il centro principale della vallata, una volta abitato tutto l’anno da diverse famiglie, tanto da giustificare la presenza di una scuola elementare, un oratorio, un’ampia chiesa e due strutture ricettive: La Locanda e l’Osteria Alpina. La prima si trova lungo il sentiero, all’inizio del paese, proprio di fronte alla chiesa. Nella stessa struttura è ospitato l’interessante museo etnografico che conserva numerose testimonianze del passato di questa vallata. Vi sono stati ricostruiti una cucina ed una camera da letto con tutti gli utensili e gli attrezzi da lavoro antichi. Inoltre vi è una sezione dedicata alla flora e alla fauna, una alla mineralogia ed un’altra ancora alla storia della Val Codera. L’Osteria Alpina si trova invece nella parte alta del maggengo ma si raggiunge facilmente attraverso gli stretti vicoli che si sviluppano tra le case in pietra. Oltre che con l’itinerario appena descritto, Codera può essere raggiunto anche con un’altra strada meno frequentata, ma allo stesso tempo molto bella. Dalla frazione di Mezzoalpiano si attraversa il torrente fino a giungere nei pressi di una cava oltre la quale inizia una mulattiera. Si sale sulla sinistra idrografica del torrente Codera, sempre grazie a gradini e tornati, fino a raggiungere l’abitato di San Giorgio (748 metri ore 1:00). Esso è situato in una conca lungo il crinale che fa da spartiacque tra il Vallone di Ravellaso e la Val de Munt e presenta un’interessante caratteristica: l’avello celtico, un sepolcro completamente scavato in un blocco di granito a testimonianza dell’antichissima colonizzazione della valle. Ripreso il cammino, dopo una breve salita, si incontra il “tracciolino”(900 metri): antica pista pianeggiante, una volta percorsa da binari su cui scorrevano i carrelli di servizio della presa idrica in Val Codera. Si segue questo tracciato fino ad incrociare la deviazione per l’alpeggio di Cii (850 metri ore 1:30). Il tragitto si abbassa e nel fondovalle supera il torrente con un bellissimo ponte ad arco costruito in pietra e sospeso per quaranta metri. Con una breve risalita si raggiunge Codera (ore 1:45).
Fonte: waltellina.com | Autore: Luciano Bruseghini

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