Rifugio Castellaccio

Il Rifugio Castellaccio è situato a 1932 m. sul promontorio della Colmanetta tra le due dighe che chiudono a valle il Lago di Montespluga.
Dal rifugio la vista oltre il lago abbraccia una catena di montagne che comprende, partendo dalla destra: Pizzo d’Emet (m. 3209), Spadolazzo (m. 2720), Ursaregls (m. 2835) e Pizzo Suretta (m. 3027) davanti al quale in piccolo si distingue il Bivacco Suretta (m. 2748) su di un dosso che sembra dividerne il ghiacciaio.

Gruppo Montuoso: Valchiavenna (Italia)
Valle: Vallespluga



DIFFICOLTÀ

T

Itinerario Turistico
Itinerario su stradine, mulattiere o larghi sentieri, con percorsi non lunghi, ben evidenti che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono di solito sotto i 2000 metri. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.

ALTRE INFORMAZIONI
Località di partenza: Rifugio Castellaccio
Quota di partenza:  1932 m  |  Dislivello: 0 m  |  Tempo di percorrenza: Raggiungibile in auto
Periodo di Apertura: previo ritiro chiavi presso Gruppo Guide Alpine Valchiavenna
Posti letto: 17 posti
Gestione:  Gruppo Guide Alpine Valchiavenna
Tel. +39 0343 35068

COME SI RAGGIUNGE


Il rifugio si trova su di un dosso situato tra le due dighe che chiudono a valle il lago di Montespluga. E’ pertanto facilmente raggiungibile dalla statale 36. Poco oltre il rifugio Stuetta ed ormai in vista delle dighe, prendiamo a sinistra la sterrata che sale fino alla casa del guardiano. Qui, lasciata l’auto, con pochi passi verso sinistra, siamo al rifugio. Sarebbe anche possibile arrivare direttamente dalla statale per il camminamento sopra le dighe, qualora fosse aperto il cancello che chiude il passaggio verso la strada. Il rifugio è anche raggiungibile con il tracciato romano del Cardinello, vale a dire la vecchia strada di collegamento con il passo Spluga. In questo caso partiamo da Isola (m. 1260), raggiungibile staccandosi verso sinistra dalla statale 36 a Campodolcino o più avanti, a Pianazzo. Ad Isola prediamo una sterrata (segnavia C 18). Tenendoci alla destra del torrente superiamo la centrale dell’Enel e arriviamo a Torni (m. 1351). Ora la strada diviene sentiero e ci addentriamo nella valle del Liro. Dopo una svolta a destra, inizia la parte più suggestiva del percorso. A tratti il sentiero è scavato nella roccia ed è a picco sul fondovalle, ove rumoreggia il torrente. Superate le strette gole del Cardinello, arriviamo infine nei pressi delle dighe e quindi al rifugio.
Fonte: waltellina.com  |   Autore: D. Discacciati

ESCURSIONI
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