Val Venosta

La Val Venosta è una valle dell’Alto Adige occidentale.

[accordion]
[toggle title=”DESCRIZIONE DELLA VALLE” state=”closed”]

Dal Passo di Resia, dove nasce l’Adige, arriva fino alle porte di Merano, costituendo il lembo più occidentale della provincia di Bolzano. Confina a nord con l’Austria, a ovest con la Svizzera, a sud con la Lombardia ed il Trentino e ad est con il Burgraviato.

La valle è prima in direzione nord-sud, poi (da Sluderno) in direzione ovest-est. È sormontata dal Gruppo dell’Ortles a sud-ovest e dalle Alpi Venoste a nord-est. L’Ortles(3.906 m s.l.m.) tra le valli di Solda e Trafoi (comune di Stelvio) è la montagna più alta del Trentino-Alto Adige. Ai suoi piedi si trova il Passo dello Stelvio (2.760 m s.l.m.) con la nota strada panoramica particolarmente importante per la storia del ciclismo su strada.

La Venosta è la zona con meno precipitazioni delle Alpi orientali. Caratteristico è il monte Sole (Sonnenberg), sul versante meridionale delle Alpi Venoste, che mostra un clima arido-stepposo e una vegetazione unica in tutto l’arco alpino. Solo dal dopoguerra in poi una politica di riforestazione ha cambiato volto a gran parte di questo territorio, anche snaturandolo per via della preferenza accordata a una monocoltura di pino nero, estraneo alla vegetazione autoctona.
Secondo una leggenda che ancora oggi viene presa per vera da molti venostani, ma chiaramente smentita dagli storici, il monte Sole sarebbe stata anticamente ricoperte di vaste foreste di querce, che sarebbero state tagliate per fornire il legname necessario alla costruzione di Venezia.

Il fondovalle fino alle bonifiche asburgiche del XVIII – XIX secolo era in prevalenza paludoso, dopodiché la val Venosta arrivò a meritarsi l’appellativo di “granaio del Tirolo” per la conclamata fertilità dei suoi terreni. Oggi è caratterizzata da estesissime piantagioni di mele, che rendono l’agricoltura ancora l’attività più diffusa (un quarto della popolazione attiva vi trova occupazione). La conformazione geologica e la posizione della valle ed il clima di uno dei luoghi più tipici e inconfondibili dell’Alto Adige sono i fattori che da sempre hanno contribuito allo sviluppo di una ricca frutticoltura. La scarsa piovosità (coi suoi scarsi 500 mm di precipitazioni annue la val Venosta è l’area più povera di precipitazioni dell’intero arco alpino), la presenza costante del sole per oltre 300 giorni all’anno e le forti escursioni termiche che fanno piazza pulita di insetti e parassiti sono i fattori che, uniti all’altitudine, influiscono favorevolmente sul microclima della val Venosta. Grazie ai benefici effetti del microclima le mele maturano più lentamente ed intensivamente. La forte escursione termica tra il giorno e la notte fa sì che le mele si arricchiscano di zuccheri naturali ed abbiano una polpa soda e succosa, ciò che appunto caratterizza la mela val Venosta. L’altro motore dell’economia locale è il turismo, sia estivo che invernale, anche se la Venosta non è così ricca di infrastrutture turistiche come altre zone dell’Alto Adige. Piccole industrie sono presente in quasi tutti i comuni della valle. Inoltre vi è una rete capillare di aziende artigianali e commerciali a gestione familiare.

Verso il passo di Resia si trova la diga del lago di Resia, il più grande lago dell’Alto Adige, dove il campanile del paese sommerso di Curon Venosta spunta dalle acque (il paese venne ricostruito situato più in alto dopo la costruzione della diga nel 1950).
Sulla destra dell’Adige, fino in Lombardia, ampia zona del territorio è incluso nel Parco nazionale dello Stelvio.

La ferrovia della Val Venosta, la ex linea Merano-Malles delle Ferrovie dello Stato, fu da queste classificata come “ramo secco” e chiusa nel 1990. Dopo essere passata nelle mani della provincia di Bolzano e profondamente restaurata, è ora di nuovo in funzione dal 5 maggio del 2005.

Per facilitare l’escursionismo e la salita alle vette la valle è dotata di numerosi rifugi e bivacchi che vedete qui sotto.

[/toggle]

[/accordion]

TUTTI I RIFUGI DELLA VAL VENOSTA
Rifugio Martello | Rifugio Nino Corsi | Rifugio Coston | Rifugio Forcola | Rifugio J. Payer | Rifugio Serristori | Rifugio Casati | Rifugio Oberettes | Rifugio Pio XI alla Palla Bianca | Malga Mazia | Malga Planol | Malga Brugger | Malga Hofer Alpl | Rifugio Sesvenna | Rifugio non custodito Lasa di Sopra Malga | Malga Slingia

68 Condivisioni