Una mappa dei ghiacciai con i droni, arriva il programma Dream

Milano (askanews) – L’occhio super-tecnologico di un drone per mappare i ghiacciai e monitorare, dal cielo, le risorse idriche; in un periodo in cui il riscaldamento globale sta accelerando lo scioglimento dei ghiacci su scala planetaria, il progetto Dream, dell’Alta Scuola Politecnica dei Politecnici di Milano e Torino, generando un modello digitale delle quote dei ghiacciai e confrontandolo con quelli precedenti, si propone di analizzarne lo stato di salute. Il ghiacciaio scelto come test per il progetto, è quello del Belvedere della Macugnaga, in Piemonte, sul versante est del Monte Rosa, con un’estensione di circa 3.2 km quadrati e dislivelli di circa 400 metri. Carlo De Michele, del Politecnico di Milano.

“Stiamo monitorando il ghiacciaio del Belvedere perché negli ultimi anni si è ridotto notevolmente – ha spiegato – per dare un’idea ha perso 22 milioni di metri cubi negli ultimi 7 anni, con una riduzione media di spessore di 15 metri e un arretramento di 5 centimetri al giorno”. Il monitoraggio avviene tre volte l’anno, in Primavera, in Estate e in Autunno. I ricercatori hanno sviluppato un proprio drone multi-rotore, con il quale vengono effettuati i rilevamenti sia con che senza la neve, anche in luoghi inaccessibili, come ha spiegato Tommaso Francalanci.

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“I principali vantaggi dei droni – ha detto – sono che ci permettono di accedere a quelle parti del ghiacciaio che non garantiscono un livello di sicurezza adeguato per poter mandare degli operatori a terra, inoltre col drone riusciamo a velocizzare l’operazione di acquisizione delle immagini”. “I droni sono molto più economici rispetto ai normali aerei ed elicotteri – ha concluso De Michele – inoltre sono molto più precisi perché volando a quote più basse hanno una risoluzione più precisa; parliamo di 10 centimetri rispetto al mezzo metro dei normali velivoli”. Una terza fase del progetto prevede lo sviluppo di uno sciame di droni che opereranno contemporaneamente per continuare il monitoraggio e, allo stesso tempo, permettere di validare le metodologie sviluppate per l’elaborazione automatica dei dati raccolti. Il progetto Dream ha ricevuto il premio come miglior poster al 62esimo Convegno nazionale della Società Italiana di Fotogrammetria e Topografia e i risultati sono monitorati dalla rivista “The Cryosphere”.

Fonte: askanews

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